Elio Morpurgo, figlio di Abramo e Rebecca Carolina Luzzato, nacque a Udine nel 1858. Qui compì studi tecnici e il suo interesse per l’economia e la finanza, nonché il suo interesse per la vita pubblica, lo portarono a intraprendere la carriera politico- amministrativa: già assessore alle Finanze del Comune, nel 1889 ne divenne sindaco fino al 1895 a seguito della sua elezione come deputato alla Camera, e venne elogiato per il lavoro svolto dagli stessi cattolici che nel 1889 si erano augurati le sue dimissioni perché ebreo.
Il coronamento della carriera politica di Elio Morpurgo fu la nomina a senatore a vita del Regno da Giovanni Giolitti nel 1920. Fin da giovane ricevette anche molti incarichi governativi divenendo presidente dei due principali istituti di credito di Udine, la banca Cooperativa Udinese e la Banca del Friuli di cui il padre fu fondatore e vicepresidente.
Elio Morpurgo non fu però attivo solo nella vita politica della città, ma anche nell’assistenza umanitaria e in importanti istituzioni culturali udinesi: da ricordare infatti l’organizzazione della grande Esposizione Regionale di Udine nel 1903, durante la sua presidenza alla Camera di Commercio (1901- 1937), visitata anche da re Vittorio Emanuele III e dalla regina Elena, ed allestita dall’architetto Raimondo D’Aronco da lui chiamato.
Le leggi razziali promulgate nel 1938 colpirono anche Elio Morpurgo al quale venne concesso di mantenere la carica di senatore perché di nomina regia e durata vitalizia, ma non poté più entrare a palazzo Madama. Nonostante la sua appartenenza al Partito Nazional Fascista e il suo status di ebreo discriminato, Elio Morpurgo - ottantacinquenne gravemente malato e cieco - venne prelevato dall’Ospedale Civile di Udine da un maresciallo delle SS il 26 marzo 1944 per essere deportato nella risiera di S. Sabba a Trieste. Tre giorni dopo fu caricato in un vagone bestiame con altri 500 ebrei per essere deportato ad Auschwitz, dove non arrivò mai, e il suo corpo non fu più ritrovato.
Enrico Morgpugo, figlio di Elio, nato a Udine nel 1891, si laureò in Legge a Roma e in Lettere e Filosofia, manifestando una versatilità che gli permise di occuparsi di cultura e problemi economici. Assieme al padre fondò la Società Storica Friulana della quale fu vicesegretario, fu membro della Società Filologica Friulana e socio dell’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Udine. Anch’egli come il padre ebbe numerosi incarichi pubblici e fu attivo presso associazioni per l’assistenza umanitaria. Nel 1932 anch’egli si iscrisse al PNF e dopo la promulgazione delle leggi razziali ebbe lo status di ebreo discriminato poiché aveva sempre dato prova di fedeltà al regime. Durante la seconda guerra mondiale si rifugiò in Svizzera per salvarsi dalla deportazione.
Nel suo testamento, Enrico dispose che la casa di via Savorgnana andasse al Comune di Udine con lo scopo di farne una sede museale, lasciando all’ospedale civile tutti gli immobili di sua proprietà e devolvendo inoltre ingenti somme di denaro a vari enti assistenziali. Enrico Morpurgo morì il 5 febbraio 1969 e venne sepolto nella tomba di famiglia nel settore israelitico del cimitero comunale di Udine.
Tratto da sito Comune di Udine